L’Alpe di Trento, nata come eccellenza sciistica. Ecco la storia del Monte Bondone

Il Monte Bondone nasce naturalmente come luogo di pascoli e coltivazioni. Ci sono diversi resti, sia tra i diversi paesi che nella piana delle Viote, ma poco si sa delle popolazioni di allevatori e agricoltori più antichi. Si sa molto di più della sua storia più recente. Per molti decenni infatti il Monte Bondone fu zona militare inaccessibile. Le caserme di Candriai e delle Viote furono successivamente adibite, solo dopo la seconda guerra mondiale, a colonie per i ragazzi della città e non solo. 

Nel 1909-1910 fu costruita la prima strada che collegava la città di Trento a Vaneze e dopo la prima guerra mondiale i giovani della città iniziarono a salire verso il Bondone per sciare sui prati e nelle conche nella zona di Vaneze e Vason.

Nel 1916 il Regio Esercito Imperiale creò la sua prima scuola di sci e quello che fu il maestro e che fu riconosciuto anche come il più grande maestro di sci che si ricordi, A. Schneider, scelse proprio il Monte Bondone come sede, in quanto luogo perfetto per insegnare tutte le discipline su terreni e piste di ogni difficoltà e lunghezza.

Nel periodo tra le due guerre compagnie miste di giovani cittadini, frequentatori di tutte le vette delle Alpi, continuarono la tradizione salendo nel weekend, fermandosi a dormire a Candriai in una baracca, che nel tempo fu trasformata dalla SOSAT in rifugio alpino e, venduto negli anni ’50, divenne poi un albergo.

Su questa spinta dopo gli anni ’20 il Monte Bondone iniziò un intenso periodo in cui sorsero ville, rifugi e baite e successivamente, soprattutto dagli anni ’50 in poi, alberghi e resort, sebbene il primo albergo in assoluto si possa far risalire addirittura al 1902, un piccolo albergo alle Viote accanto all’orto botanico.

I primi pionieri dello sci risalgono all’inizio del XX secolo. Dagli anni 20, come abbiamo visto, il Bondone divenne meta domenicale per i giovani della città di Trento. Ogni rione aveva il suo gruppo che saliva il sabato seguendo le tracce dello spazzaneve per aprire le piste a chi sarebbe salito la domenica.

Era possibile trovare i primi sportivi che partecipavano alle gare di sci, mentre altri, semplici appassionati, si costruivano gli sci da soli o adattavano quelli lasciati dalle truppe austriache dopo la prima guerra mondiale. Sparse nei prati si trovavano baite sempre aperte per chi avesse avuto bisogno di un riparo. Il Monte Bondone insomma era già la palestra della città di Trento, il luogo in cui trascorrere il tempo libero durante i gelidi inverni.

Nel 1935 Giovanni Graffer, uno dei primi e più importanti costruttori di impianti di risalita, costruì lo “Slittone” che da Vaneze portava fino al Mugon, trasportando diversi sciatori attraverso un sistema di carrucole. Si trattava del primo impianto di risalita in Italia e del secondo in Europa. Dal Mugon si proseguiva poi a piedi fino alla cima Palon attraverso un canalone costruito dagli austriaci per convogliare l’acqua. Una seconda slittovia fu creata tra Vaneze e Montesel, ma ebbe vita breve. Nel 1941 fu costruita la sciovia che portava da Vason al Palon attraverso un percorso alternativo, meno ripido, che restò in funzione fino al 1957

Successivamente furono costruiti molti impianti in tutta l’area che collegavano le diverse zone. La prima seggiovia che portava a Vason fu anche una spinta di apertura per lo sci di fondo alle Viote, prima troppo distanti da raggiungere. Nel 1964 il Bondone ebbe anche un’anteprima invidiabile, con la prima pista illuminata d’Italia, utilizzata anche per le discese in gruppo con le slitte.

Il Monte Bondone fu nei decenni sede di alcune delle più importanti gare sciistiche come la 3Tre, edizione internazionale di tre gare - discesa libera, slalom speciale e slalom gigante - svolte per la prima volta nel gennaio del 1950, nelle piste trentine di Paganella, Folgaria e Bondone. Il Trofeo Topolino, una competizione sciistica internazionale per ragazzi, fu organizzata in Italia a partire dal 1957 proprio sul Monte Bondone, sotto l'egida della Disney Italia, e dal 1970 ottenne lo status di "Criterium internazionale giovani FIS".  Il Trofeo Topolino fu soppresso a fine 2016 e dall'edizione 2017 è stato rinominato Alpecimbra FIS Children Cup. La Gara del Barba era invece una gara internazionale per sciatori over 40, svoltasi in Bondone fino agli anni ’80.

Degli innumerevoli impianti oggi restano le 4 seggiovie che ben conoscete e i 70 ettari di superficie sciabile. Il bosco ha ripreso parte dei suoi spazi, la skiarea si è adattata alla natura dell’Alpe di Trento, senza rinunciare al divertimento per gli abitanti della città e gli innumerevoli turisti che la amano

Se vuoi sentire la storia del Monte Bondone da chi l’ha vissuta in prima persona, guarda queste bellissime interviste a Lino Nicolussi, bondonero storico.